Se Santorini è pura bellezza con il rosso e il nero delle sue spiagge, il bianco dei suoi villaggi arroccati ai bordi della caldera ed un mare blu intenso, Milos è puro sentimento con i suoi paesaggi lunari, le spiagge da sogno e le montagne striate di rosso, verde, giallo e viola. Milos e Santorini si assomigliano, entrambe al centro di un cratere vulcanico colmato dal mare e circondato da terre emerse, atolli mediterranei che sono atlanti di geologia. Noi le abbiamo percorse on the road, innamorandoci dell’unicità dei loro paesaggi, commuovendoci davanti ai loro struggenti tramonti, apprezzando le loro spiagge, i loro esclusivi alloggi a picco sul mare, la loro cucina. Dal mare, in barca, abbiamo scoperto la loro natura vulcanica, risultato di eruzioni catastrofiche che hanno cambiato la storia del Mediterraneo; a Santorini, Atlantide sprofondata nel mare in una notte, abbiamo visitato il cratere del vulcano, ancora attivo, tra zolfo e pomice, lava e sorgenti termali mentre a Milos ci siamo fatti sorprendere dal bianco dei faraglioni scolpiti dal mare e dal vento, dagli archi e dalle grotte marine covo di pirati, dai resti delle vecchie cave sul mare, testimonianza del passato minerario dell’isola. Non ci siamo fermati qui, abbiamo scoperto anche siti archeologici e musei per comprendere la storia e l’anima intima e autentica di queste isole delle Cicladi, da visitare almeno una volta nella vita. Ecco a voi il nostro itinerario.
Primo giorno – Rosso fuoco a Red Beach, bianco calce a Pyrgos e un tramonto al faro di Akrotiri che scalda l’anima
In estate i collegamenti aerei con Santorini, sia da Atene sia dalle principali città europee, sono molto frequenti: noi abbiamo utilizzato la compagnia Volotea che, partendo da Bari, da giugno ad agosto, collega la Puglia con l’Egeo. Atterrare a Santorini è come aprire un atlante di geologia. Santorini è un atollo: l’isola principale, a forma di mezzaluna, ne occupa il lato orientale, a ovest si trova Thirassia, a sud ovest l’isolotto di Aspronissi e nel mezzo della caldera, che ha riempito l’antico vulcano, due isolotti emersi successivamente, Palea Kameni e, in ultimo, Nea Kameni, creati dalla lava che ancora oggi fuoriesce dalle bocche del vulcano. La conformazione attuale dell’isola, un tempo dalla forma rotonda, è il risultato dell'eruzione vulcanica più potente dell'antichità, che nel 1613 a.C., ne sconvolse l’assetto facendo sprofondare nel mare la sua parte centrale. Questo evento catastrofico contribuì così alla nascita del mito di Atlantide: l’isola ricca e potente sprofondata nel mare in una notte, come raccontato da Platone nel Timeo. A quel tempo, sul promontorio meridionale dell’isola, sorgeva una fiorente città dal nome Akrotiri, che aveva stretti legami commerciali e culturali con tutto il Mediterraneo ed in particolare con l’isola di Creta. L’esplosione ebbe conseguenze devastanti: la città di Akrotiri venne sommersa dalla lava. Come avvenne poi per Pompei, la lava ne preservò le strutture ma, a differenza di Pompei, qui non vennero trovati resti umani, perché l’eruzione non fu improvvisa, ma venne preceduta da un terremoto e gli abitanti ebbero il tempo di fuggire portando con sé tutti gli oggetti di valore. L’eruzione produsse però un gigantesco tsunami, con onde alte decine di metri, che colpirono le Cicladi arrivando fino alla costa settentrionale di Creta determinando così la fine della civiltà minoica. Dopo aver ritirato la nostra auto a noleggio al terminal dell’Aeroporto (prenotata attraverso Booking con la compagnia Hertz)- una scelta strategica per esplorare ogni angolo di Santorini e Milos con libertà - ci siamo diretti verso il resort che ci avrebbe accolto per una notte, il “Maison de Lys”, in un appartamento con piscina privata e vista a picco sulla caldera. Questo Resort dotato di tutti i confort è ubicato all’estremità sud dell’isola, a pochi km dall’antico insediamento minoico di Akrotiri. Sulla strada ci accoglie il profumo di timo e il vento dell’Egeo, mentre intorno a noi la terra vulcanica è coltivata a pomodori, melanzane e cespugli di vite, dai quale si produce un ottimo vino. Arrivati a destinazione, dalle terrazze a picco sul mare, il profilo a mezzaluna dell’isola si dispiega davanti ai nostri occhi: restiamo letteralmente a bocca aperta davanti alla vista della caldera illuminata dai riflessi del sole.
Dopo il check in siamo partiti alla volta di Red Beach, una delle spiagge più iconiche dell’isola, nelle vicinanze del nostro resort. Questa spiaggia è famosa per le sue scogliere rosse di origine vulcanica, che contrastano con l’azzurro del mare. Nei suoi pressi c’è una chiesa ortodossa ed un piccolo parcheggio, da cui parte un sentiero, moderatamente ripido, per raggiungere la spiaggia: è consigliabile indossare delle scarpe adatte e portare crema solare e acqua perché i servizi in loco sono minimi. Abbiamo trovato la spiaggia abbastanza affollata e la costa interessata da recenti frane dovute ai fenomeni sismici del febbraio 2025. La zona è infatti soggetta, data la natura del sito, a smottamenti: prestate dunque sempre attenzione ai segnali di pericolo che ne impediscono l’accesso e alle condizioni meteo. Il mare limpido ed il fondale stupendo con i suoi ciottoli rossi e neri ci hanno convinto ad arrivare fino alla riva che abbiamo raggiunto costeggiando la scarpata. La spiaggia si può raggiungere anche via mare con un taxi boat o semplicemente ammirare dall’alto. Abbiamo passato tutto il pomeriggio in spiaggia, godendoci il mare azzurro intenso bordato da scogliere cremisi che sembravano scolpite dal fuoco stesso. Abbiamo fatto un bagno indimenticabile perché qui non si tratta solo di fare un “tuffo” ma di una vera e propria ”immersione” nella geologia viva dell’isola.
Dopo il bagno rientriamo in hotel per prepararci per la serata, una vera coccola dei sensi: cena prenotata alle 21:00 al Pyrgos Restaurant, tra le terrazze panoramiche più belle di tutta Santorini, e, prima ancora, un must, ovvero aperitivo al faro di Akrotiri per salutare il sole che affonda nel mare. Prendiamo così la strada che dal nostro resort porta al faro di Akrotiri. Lasciamo la macchina nel piccolo parcheggio a 200 metri prima del faro, prendiamo una birra al chioschetto ai piedi del faro e ci arrampichiamo sul promontorio per assistere al tramonto: spettacolare!






Poi ci dirigiamo a Pyrgos, un villaggio tradizionale lontano dalla folla, ubicato su una collina nel cuore dell’isola. Prima di entrare nel paese, sulla strada principale, si trova il nostro ristorante, famoso per la sua vista eccezionale sull’isola. Qui il pesce e le verdure sono freschissimi, i piatti della tradizione sono rivisitati in chiave moderna e vengono accompagnati con le migliori etichette di vini prodotti sull’isola. Dopo cena, ci siamo concessi una passeggiata nell’atmosfera rilassata e tranquilla di questo caratteristico paese. Ci siamo persi tra i suoi vicoli labirintici dalle viste mozzafiato, scoprendo l’anima più autentica di Santorini: Pyrgos con le sue origini medievali fu l’antica capitale di Santorini! In cima al paese si trova il Kastro, l’antico castello veneziano, che domina tutta la città. Ci sono altresì gallerie d’arte e taverne locali dove mangiare piatti della tradizione, in un ambiente autentico, accompagnati dal celebre vino dell’isola, l’Assyrtiko. Ci siamo così arrampicati tra le casette dai tetti turchesi fino ad arrivare al Franco’s Cafè con la sua terrazza panoramica, dove si sorseggiano cocktail godendosi la vita e rallentando i ritmi.



Secondo Giorno – Il segreto sepolto di Akrotiri e il blu che chiama Milos
Il mattino inizia tra silenzi e meraviglia con una colazione in terrazza e gli occhi pieni di bellezza. Alle 10 in punto ci immergiamo nella visita del sito archeologico di Akrotiri, un labirinto di storia e cenere, il sito archeologico più importante dell’isola: un tempo ricco insediamento urbano di cultura minoica. Passeggiare tra i resti di questa città è come entrare in un romanzo antico: vie selciate, anfore, affreschi incredibilmente conservati. Prima dell'eruzione del 1613 a.C., Santorini era un’isola verdeggiante e Akrotiri una città all’avanguardia con edifici a più piani, sistemi fognari avanzatissimi, splendidi affreschi parietali e bellissime suppellettili. Quando esplose, il vulcano non lasciò scampo. Ma ciò che distrusse, oggi affascina: Akrotiri, scoperta solo nel 1967 da Spyridon Marinatos, è considerata infatti la "Pompei dell’Egeo". Un'intera civiltà cristallizzata sotto la cenere. Immaginate di camminare tra case, vasi e affreschi di 3500 anni fa. La visita segue il tracciato di Via dei Telchini che taglia la città da Nord a Sud partendo dal porto. Nell’angolo sud orientale vi era l’abitazione di un aristocratico con ambienti affrescati, più avanti oltre la piazza triangolare ad occidente si trovava la casa di un magistrato, da dove provengono i famosi affreschi dei pescatori e quelli che riproducono scene navali, oggi conservati nel museo della Thera preistorica. Oltre la piazza, andando verso nord, si incontra la casa delle dame, così chiamata per l’affresco ivi ritrovato: qui è stato ritrovato anche un altro affresco raffigurante gli affascinanti papiri. Usciti dal sito, se si ha tempo, si può fare un bagno nella vicina Kokkini Paralia, raggiungibile in pochi minuti a piedi.
Noi purtroppo dobbiamo lasciare l’isola. Ci concediamo una sosta da Grigoris Bakery, lungo la strada, per acquistare il pranzo al sacco e poi dritti verso il porto di Athinios: alle 14:45 il traghetto Seajets salpava per Milos! Dopo due ore di traversata, cullati dal mare sospinto dal vento, con una piccola sosta sull’isola di Folegandros, alle 16:50, attracchiamo a Milos, l’isola delle meraviglie. Scendiamo ad Adamas, il cuore pulsante dell’isola, raggiungendo in circa 20 minuti in macchina il nostro rifugio (il suggestivo “Psaravolada Resort”, incastonato nella roccia sopra Agia Kyriaki), dove avremmo alloggiato per 4 notti.
La sera è pura quiete: cena prenotata nell’elegante e raffinato ristorante dell’hotel, il “Psaravolada Restaurant”, ubicato su una scogliera, e, poco prima, bagno al tramonto ad Agia Kyriaki, una spiaggia sabbiosa e tranquilla (circondata da colline e tamerici), bagnata da acque limpidissime e fondale con sassolini bianchi: qui le onde ci sussurrano storie di antichi marinai cicladici. A mio avviso una delle spiagge più belle dell’isola, da dove partono anche le escursioni in barca per visitare la costa Sud: in spiaggia c’è anche una taverna a pie d’acqua, dal nome Thalassopetra, dove si serve dell’ottimo cibo tradizionale. Il luogo è ideale per chi cerca relax lontano dalla folla: l’accesso al resort avviene attraverso un breve sterrato e le abitazioni, arroccate sul costone, sono accessibili in macchina attraverso delle ripide salite. Dalle terrazze delle camere la vista sul mare infinito è indimenticabile. Il resort ha anche una spiaggia privata, difficilmente accessibile ma nelle sue immediate vicinanze vi è Agia Kyriaki, di cui abbiamo appena parlato.



Terzo Giorno – Sarakiniko lunare, borghi di pescatori, resti archeologici e il cielo di Plaka e Tripiti
Sveglia presto, colazione davanti al mar di Creta e poi via, in marcia verso uno dei paesaggi più alieni della Grecia: Sarakiniko con le sue formazioni rocciose bianche scolpite dal vento e dal sale che si tuffano in un mare cristallino. Qui ci si sente sulla luna, tra crateri e insenature di perlite bianca dove il mare, color zaffiro, si insinua. Restiamo giusto il tempo per un tuffo tra gli scogli dove ancora si sente l’eco della leggenda dei pirati saraceni che usavano questo tratto di costa come nascondiglio. Come ogni isola dell’Egeo, anche Milos fu saccheggiata nel XVI secolo da Khair Al Din, il pirata Barbarossa: da qui i saraceni salpavano per le loro scorribande verso Sifnos e Kimolos. Questa spiaggia è facilmente raggiungibile in auto ed addirittura in autobus da Adamas, tanto è turistica. La spiaggia è però piccolissima ed è solitamente molto affollata nelle ore centrali del giorno, pertanto è preferibile visitarla o al mattino presto o nelle ultime ore della giornata o meglio ancora di notte. Intorno alla spiaggia c’è un sistema di cave collegate tra di loro da caratteristici tunnel scavati nella roccia davvero scenografici.



Dopo un bagno veloce ed alcune foto proseguiamo verso uno dei villaggi che più ci è piaciuto, “Firopotamos”, minuscolo, da cartolina con una piccola ma incantevole baia dove fare il bagno. C’è una chiesetta bianca che si affaccia su un mare da sogno e le rimesse per le barche scavate nella roccia, le caratteristiche syrmata, trasformate in case per pescatori e turisti. Ci sono altresì, sul promontorio, antichi resti di edifici industriali, testimoni del passato minerario di Milos. Dopo aver visitato la chiesetta ed esplorato il promontorio ci spostiamo in spiaggia per un bagno rilassante: l’acqua è così chiara da sembrare vetro, la sabbia dorata. Siamo in pochi a goderci questo angolo di paradiso: c’è anche un piccolo bar sulla spiaggia ed un alloggio con su scritto in un prospetto: <<I Asked God what is Greece and he said “My home” (Ho chiesto a Dio che cos’è la Grecia e ha detto “Casa mia”)>>.



Il pranzo è un’esperienza: scegliamo “Medusa”, spostandoci a Mandrakia, una taverna dall’atmosfera autentica a conduzione familiare sospesa sugli scogli, dove assaggiamo il polpo essiccato al sole in riva al mare. Qui non si prenota, si arriva e si aspetta il proprio turno! Mandrakia è un piccolo villaggio di pescatori: una chiesetta, le syrmata dalle quali ci si tuffa direttamente nel mare, un porticciolo, la baia, le rocce tutt’intorno e i polpi stesi a seccare al sole.
Il pomeriggio lo dedichiamo interamente al relax nelle acque poco profonde di Plathiena, una spiaggia sabbiosa, selvaggia e nascosta, poco distante da Mandrakia, lungo la costa nord/ovest dell’isola. Circondata da colline verdi questa è una spiaggia intima e rilassante che ci ha colpito particolarmente perché attenta all’accessibilità per le persone con disabilità. Facilmente accessibile in auto è anche attrezzata con ombrelloni, un bar e diversi servizi.



Dopo il pomeriggio in spiaggia, prima di inerpicarci a piedi tra le viuzze bianche di Plaka, visitiamo il Teatro antico di Tripiti, paese famoso per le sue catacombe cristiane del I secolo, uniche in tutta la Grecia. Parcheggiamo l’auto proprio nei pressi delle catacombe e percorriamo un sentiero verso il teatro. Qui una targa ricorda il punto esatto in cui venne ritrovata dal contadino Yorgos Kentrotas, due secoli fa, la celebre statua della Venere di Milos (poi acquistata dai francesi). Questa statua, ideale di bellezza femminile, è in marmo, alta due metri d’altezza, priva però di braccia e del basamento originale. L’abbiamo ammirata a Parigi al museo del Louvre e chissà se verrà mai restituita all’isola dove è nata! Percorriamo una stradina e ci arrampichiamo verso la città antica di Tripiti, annunciata dalle mura ciclopiche e dai resti archeologici sparsi un po’ ovunque. Arriviamo al magnifico teatro romano in marmo bianco, risalente al III secolo, che poteva ospitare fino a 800 persone: ci sediamo sui gradoni e ammiriamo incantati la baia. Ancora oggi questo teatro è usato, in estate, per spettacoli ed eventi in un ambiente realmente suggestivo.



Lasciamo il sito archeologico e ci dirigiamo a Plaka per uno shopping da “Kalliopi”, un negozio di abiti in tessuti naturali di designer greci e, successivamente, per un aperitivo al tramonto da “Verina cocktail & food bar”, ubicato nel punto più alto del paese. Poco più avanti, dal belvedere della cattedrale greco ortodossa denominata “Panaghia Korfiatissa” ammiriamo tutta la baia illuminata dai riflessi del sole al tramonto e la sua costa frastagliata, frutto di remote eruzioni: al centro della caldera sorgeva, come a Santorini, il cratere di un vulcano oggi invaso dal mare. Il vulcano, a differenza di Santorini, è tuttavia spento. Plaka è il tipico borgo cicladico, labirintico, sonnecchiante di giorno che si anima al tramonto. Qui se si ha tempo vi è un interessante museo archeologico da visitare, dove è conservata anche una copia della Venere: purtroppo però chiude alle 15.30!
Alle 20:30 ci aspetta una cena da “Ergína” nel grazioso e vicino borgo di Tripiti famoso per il suo mulino a vento. Tra le case bianche e il dedalo di vicoli abbiamo cenato sul balcone della tradizione milese, con la migliore moussaka mai assaggiata mentre il cielo si infuocava con i colori del tramonto. Questa Taverna a conduzione familiare serve piatti tradizionali fatti con ingredienti freschi e locali. L’atmosfera è autentica e l’accoglienza meravigliosa. Dopo una giornata intensa tra mare, siti archeologici e un tramonto rosso fuoco torniamo verso sud alla quiete del nostro resort, stanchi ma felici.



Quarto giorno– Firiplaka, mare smeraldo e il sole che si addormenta a Kleftiko poi tramonto infuocato a Klima
Mattinata di puro relax: prediamo lettino e ombrellone a Firiplaka, una delle spiagge più belle e meno affollate dell’isola. Questa spiaggia dai colori impossibili ha scogliere rosa, sabbia dorata e mare da sogno. Milos è la regina della varietà geologica, e qui la natura sfoggia tutta la sua tavolozza creando uno scenario incantevole. La spiaggia si raggiunge tramite una strada asfaltata e un piccolo percorso a piedi! Noi l’abbiamo raggiunta già nelle prime ore del mattino e l’abbiamo lasciata, a malincuore, intorno alle 14.00, dopo aver consumato, nel piccolo chioschetto del lido, dell’ottimo cibo take away.



Alle 15:00 partiva infatti la nostra mini-crociera da Agia Kyriaki con “Zefiro Boat Tours” (prenotata con GetYourGuide): 4 ore per esplorare la costa sud di Milos. Lambiamo la costa passando in sequenza da: Gerakas, famosa per le sue sorgenti; Tsigrado, mezzaluna di sabbia bianca tra le rocce alla quale si accede calandosi con una scaletta; Firiplaka, spettacolare con le sue mille sfumature; Provatas, attrezzata con la sua spiaggia dorata; Gerontas, un arco di roccia che si prolunga nel mare e grotte; Capo Vani, dove ci sono ancora i resti di una miniera abbandonata ed infine Kleftiko, con le sue grotte nascoste e i suoi faraglioni. Quest’ultima è stata antico rifugio dei pirati che qui si nascondevano, nelle grotte, per assaltare le navi di passaggio, riducendo gli equipaggi in schiavitù per poi venderli al mercato di Istanbul. Non è un caso se il nome di questo luogo in greco significa appunto “ladro”. Il tour in barca fa due soste per il bagno. La prima sosta è nei pressi di Gerakas, raggiungibile solo via mare, il paradiso delle sorgenti termali, incantevole, con la sua sabbia dorata ed un mare cristallino. Abbiamo fatto snorkeling in un mare dal turchese al blu intenso, circondati da un paesaggio spettacolare. La seconda sosta è nella baia di Kleftico con le sue scogliere leggendarie, considerata la seconda spiaggia più bella d’Europa e nella top ten mondiale. Qui ci tuffiamo nell’acqua turchese e nuotiamo tra archi di pietra, mentre il sole si abbassa regalandoci riflessi dorati. Restiamo letteralmente senza fiato davanti alla bellezza geologica del luogo: impressionano le sue rocce vulcaniche scolpite dal vento e dal mare.






Dopo un aperitivo in barca, alle 19:00, rientriamo ad Agia Kyriaki! Non perdiamo tempo e ci mettiamo in macchina diretti verso Klima sulla costa occidentale, per assistere ad un tramonto davvero memorabile. Klima è conosciuta per le sue tipiche costruzioni, le syrmata, considerate le più belle di tutta l’isola. Risalgono ai primi del Novecento, quando Milos non era più sotto attacco dei pirati: le costruzioni, un piano superiore dedicato all’abitazione ed un piano inferiore utilizzato come rimessa per le barche, con il duplice scopo di poter usare immediatamente le barche e nello stesso tempo proteggerle dalle intemperie, sono oggi nidi romantici per turisti. Ci attende una cena a base di pesce freschissimo da “Astakas”, con i piedi letteralmente nell’acqua, mentre il cielo si incendia al tramonto. Le syrmata fanno da sfondo a questo spettacolo riflettendo i toni del sole come in un quadro impressionista: una pennellata di colori dall’azzurro al rosso, dal verde al giallo, che si specchiano nel mare. Questo luogo è davvero incantevole per la sua atmosfera tranquilla e rilassata dove ci si sente letteralmente fuori dal mondo.



Quinto giorno – Tra Paleochori, Agia Kyriaki e Adamas, il cuore pulsante di Milos fino a Pollonia.
La mattina scivola lenta tra le spiagge del sud: prendiamo la macchina e percorriamo una strada tra uliveti prima verso Paleochori, dove la sabbia brucia e il mare profuma di zolfo. Le sue rocce dalle mille sfumature sono testimoni del passato vulcanico: colori rosa, ocra e amaranto e mare turchese. Questa spiaggia è super attrezzata ed ha due beach bar, Aqua Loca e Deep Blue, oltre a uno storico ristorante dove si cucina con la sabbia rovente, dal nome Scirocco. Si può raggiungere Paleochori anche in autobus da Adamas tanto è nota.
Il tempo di un bagno veloce e lasciamo Paleochori dirigendoci sotto le tamerici di Agia Kyriaki, la nostra base preferita. All’ora di pranzo ci fermiamo alla Taverna Thalassopetra, proprio sopra Agia Kyriaki: cucina casalinga e vista mozzafiato. Mangiamo calamari fritti, Tzaziki, Moussaka , e Vlita (foglie dell’Amaranto), verdura tipica greca, assolutamente da provare!






Dopo pranzo, nel pomeriggio, visitiamo la falesia vulcanica e le grotte di Papafragas incise da graffiti di chi è approdato qui. Si tratta di un canyon d’acqua tra pareti di roccia con canali sottomarini e pertugi, da cui un tempo salpavano i pirati. L’accesso è ostico: bisogna scendere lungo le pareti della gola, ma ne vale la pena perché si tratta di un luogo tra i più suggestivi dell’isola.
Dopo aver fatto un bagno rigenerante e scattato delle foto incredibili, lasciamo il mare per un po’ di shopping ad Adamas. Qui abbiamo giocato a scacchi sul lungomare dove si trova una scacchiera gigante! Poi abbiamo gustato un gelato artigianale e acquistato dei souvenir. Adamas è il paese più importante dell’isola con il suo porto, al centro della caldera, una baia naturale protetta dal vento, riparo per le imbarcazioni. Passeggiamo tra le sue stradine, con le sue case in stile cicladico, le piccole chiese, le botteghe di artigianato, le taverne, i caffè, i locali e ristoranti che si animano principalmente di notte.
Cena finale a Pollonia, l’elegante villaggio di pescatori della costa nord orientale, base per raggiungere in barca l’isola di Kimolos. Sul lungomare si trovano numerose taverne: scegliamo Enalion, tavoli in riva al mare, ambiente accogliente, pesce freschissimo, e dopo il tramonto il crepuscolo che chiude un giorno da incorniciare.



Sesto giorno – Miniere, ritorno e la magia di Imerovigli, Oia e la tranquillità della costa.
Prima di lasciare Milos, dedichiamo il mattino alla visita del Museo Minerario di Adamas, per scoprire come Milos sia sopravvissuta nei secoli grazie alla sua ricchezza geologica: ossidiana, bentonite, perlite... un tesoro sotto i piedi. Il museo è bellissimo e racconta in maniera struggente il passato minerario dell’isola. Si resta colpiti davanti alle immagini nostalgiche del filmato che qui viene proiettato. Racconta la storia di chi lavorava (in condizioni durissime) nelle miniere… vecchi cavatori e donne che pulivano le pietre. Nonostante caldo e polveri, nei loro occhi e dalle loro parole si scorge tutta la bellezza dei tempi andati quando insieme vivevano storie d’amore, cantavano, condividevano, stringendo rapporti veri e duraturi. All’interno del museo si trova un negozio di souvenir dove acquistare pietre e monili preziosi nonché libri originalissimi sulla storia del museo.



Alle 11:45 partenza col traghetto Seajets, con pranzo al sacco acquistato ad Adamas presso l’Artemis Bakery e arrivo a Santorini alle 14:30 dopo due brevi soste sulle isole di Ios e Folegandros. Arrivati a Santorini ci dirigiamo questa volta verso nord a Imerovigli, per un pomeriggio di relax con vista mozzafiato da Annio Santorini, dove avremmo passato una notte. Il nostro appartamento, in pieno stile cicladico a picco sulla caldera, aveva anche una terrazza privata dalla quale ammirare il tramonto. Imerovigli è il borgo dove andare, in totale relax e lontano dalle folle di Oia e Fira: più alto, lontano dal turismo di massa con la sua incantevole piazzetta e le abitazioni incastonate nella roccia con le terrazze che si protendono nel mare. Se arrivate in macchina ci sono due parking free all’ingresso del paese e poi si prosegue a piedi in salita e si fanno delle scale per arrivare agli appartamenti. Potete chiedere assistenza all’host per farvi aiutare con i bagagli. Appena sotto il nostro appartamento passa il sentiero panoramico di 12 km percorribile in tre ore che costeggia il cratere da Fira fino a Oia per vedere i colori degli strati rocciosi e i segni dello spettacolo più catastrofico al mondo.
Un po’ di relax in terrazza, un pranzo tardivo veloce con il servizio di delivery disponibile in loco fornito dal ristorante Elios, ed eccoci pronti ad immergerci nella follia di Oia (si pronuncia “ia”), che visitiamo nel tardo pomeriggio prima del tramonto. Oia è un gioiello, il più famoso di Santorini: architettura cicladica che ha incantato anche LeCorbusier, chiese con cupole blu, vicoli in cui perdersi, alberghi di lusso e gallerie, devo dire nemmeno troppo affollati per essere fine luglio: quest’anno l’isola ha vissuto per la prima volta una sorta di “undertourism”, forse dovuto al recente terremoto che, nel febbraio scorso, l’ha scossa terrorizzando residenti e turisti. Nel borgo si va per il tramonto, noi però preferiamo vederlo da Imerovigli. Dalla terrazza del nostro appartamento assistiamo infatti ad un tramonto che sembra disegnato da un dio pittore. Imerovigli, più arretrata rispetto ad Oia, permette di avere davanti agli occhi tutta la caldera illuminata dai raggi del sole e affaccia sulla roccia di Skaros, con i resti di un castello veneziano del XII secolo, che si inoltra nel mare come una prua di una barca.






Ci prepariamo per la cena e poi attraversiamo l’isola scendendo verso la costa orientale opposta alla caldera, attraversando vigneti e piccoli paesi tradizionali, fino ad arrivare al piccolo porticciolo di Exos Gialos presso lo “Yalos Beach Club”. Tra le syrmata ed i gatti del villaggio si trova questo raffinato beach club con gazebi bianchi, amache, arredi in legno e un’atmosfera da sogno: musica chill out in sottofondo mescolata al rumore del vento e delle onde. Qui abbiamo assaggiato la tipica zuppa di pesce denominata “kakavia”, accompagnandola con un bicchiere fresco di Assyrtiko. Con i piedi nella sabbia e la luna che danzava sull’acqua abbiamo brindato a quest’isola, definita dagli antichi kallistè, la più bella: ed è proprio vero!



Settimo giorno – Vulcani, musei e l’ultimo saluto alla Caldera
Ultimo giorno, ma non il meno intenso. Al mattino ci godiamo la colazione (sempre delivery) con vista sulla Caldera poi lasciamo Imerovigli. Ci dirigiamo verso Fira (Thera), parcheggiando a Firostefani nei pressi della Chiesa di San Gerasimos al car Parking 9. Ci avviamo per raggiungere a piedi la teleferica fino al Porto vecchio (il porto è raggiungibile anche direttamente a piedi attraverso una scalinata infinita o sul dorso dei tipici muli). Dal porto, alle ore 11:00, partiva la nostra mini-crociera (prenotata con GetYourGuide) per Nea Kameni, il vulcano attivo di Santorini e successivamente per Palea Kameni. Siamo stati accompagnati durante il tour da una guida italiana, che ci ha spiegato tutta la storia di queste isolette ancora attive, emerse dal mare, massima espressione dell’attività vulcanica sull’isola. Nea Kameni ha un’estensione di appena 3,5 km quadrati ed è letteralmente apparsa dal mare nella notte del 1707, secondo le testimonianze di un viceconsole inglese: la sua conformazione attuale è il risultato dell’ultima eruzione del 1950. Arrivati sull’isola, siamo saliti in circa venti minuti tra rocce nere fumanti vivendo un’esperienza mistica. Abbiamo visitato ben tre crateri, protetti come parco archeologico: è un vulcano ancora attivo, come testimoniano le rocce calde e fumanti che abbiamo incontrato durante la passeggiata. Ritornando in barca, abbiamo girato intorno al vulcano per un bagno nelle sorgenti calde, ricche di zolfo, di Palea Kameni. Questo bagno rigenera corpo e spirito ma distrugge costumi e metalli, per cui indossate il vostro peggior costume e lasciate a casa collanine, orecchini e anelli. Palea Kameni si è formata nel 197 a.C., come raccontato dal geografo Strabone, che ricorda come il mare si riempii per 4 giorni di fuochi ed alla fine, emerse proprio l’isola, che i marinai di quei tempi ribattezzarono come isola sacra chiamandola “Hiera”.



Pranzo al sacco in barca e rientro al porto vecchio di Fira con davanti a noi il profilo dell’isola, le rocce a strapiombo sulla caldera e i paesi bianchi sospesi: bellissima la vista di Santorini dal mare! Una volta rientrati, alle 13.00, eccoci diretti al Museo di Thera preistorica, uno dei più importanti d’Europa, ristrutturato da poco, che, da solo, vale la visita della città. Raccoglie importanti reperti degli scavi di Akrotiri, racconta la vita quotidiana dei suoi abitanti ed i rapporti della città con l’intero mediterraneo. Famoso è il mosaico delle scimmie e della casa delle dame, nonché dei papiri. Impressiona l’affresco dei ragazzi nudi che camminano tenendo dei pesci legati. Altro pezzo che impressiona è il calco di un tavolino a tre gambe, ottenuto, proprio come a Pompei, colando del gesso nel vuoto lasciato dal legno consumato dal calore durante l’eruzione. Nell’ultima teca si trova uno dei pochissimi oggetti d’oro trovati, ovvero la statuetta di un capretto selvatico.



Passeggiamo per la città, ci fermiamo per fare shopping tra i negozietti del centro e ci sediamo al tavolo di un caffè a prendere un frappè panoramico, beati davanti allo spettacolo della caldera. Poi via attraverso i vicoli, passando davanti a gallerie d’arte, fino ad arrivare al borgo belvedere di Firostefani. Qui si è trasferita (dopo essere stata per vent’anni ad Oia) l’Atlantis Books, una delle dieci librerie più belle al mondo secondo il The Guardian e il National Geographic. In effetti una volta entrati in questo tempio per i lettori creato da americani che hanno scelto di vivere qui, si resta letteralmente affascinati davanti a quello che contiene: foto che raccontano emozioni, scritte sui muri, mappe, libri in tutte le principali lingue del mondo, anche prime edizioni. Acquistiamo dei libri e ci fermiamo nel cortile, vivendo l’atmosfera del luogo, che è avamposto di resistenza e resilienza. Infine il gran finale: il tramonto dal punto panoramico con la chiesa a tre archi di Firostefani (chiesa delle tre campane), forse il più bello dell’intero viaggio. Un'ultima occhiata alla Caldera e via verso l’aeroporto per il volo di mezzanotte.






Conclusione: Questo è un viaggio che lascia il segno, ha avuto tutto: avventura, storia e bellezza. È stato molto più di una semplice vacanza. È stato un abbraccio tra storia e natura, tra caldere e spiagge lunari, tra grotte dei pirati e tramonti infuocati, tra il bianco delle case e il blu del mare. Santorini ci ha fatto scoprire le sue radici più antiche con Akrotiri, panorami inimitabili sulla caldera e tramonti che ci hanno tolto il respiro. Milos, ci ha svelato la sua anima selvaggia e autentica: di spiagge e baie segrete, di villaggi dei pescatori colorati, di grotte dove si nascondevano i pirati, di taverne che profumano di mare e di gente operosa con il suo passato minerario. Abbiamo nuotato tra acque che si colorano delle mille sfumature di giorno, si infuocano al tramonto e si incendiano di stelle di notte. Abbiamo camminato tra resti antichi di civiltà perdute, sospinti dal vento che porta con sé storie di marinai e di dei. Ogni giornata è stata perfetta e ogni tramonto un invito a tornare. Quando l’aereo decolla sul mar Egeo un pensiero è quello che ci accompagna: queste isole vanno vissute e una volta conosciute non ti lasciano più. Due isole, due anime e un solo filo conduttore che ci legherà per sempre a questi luoghi. Ecco il nostro itinerario perfetto per chi cerca il meglio delle Cicladi.
-----INFORMAZIONI PRATICHE-----
COME ARRIVARE
Per raggiungere Santorini, da numerose città italiane e da Atene partono voli diretti. Noi abbiamo volato in estate con Volotea da Bari. Milos si può raggiungere o con un volo interno da Atene o via Mare da Santorini, come abbiamo fatto noi, con la compagnia Seajets. Il viaggio dura circa 2 ore. Noleggiate un auto all’aeroporto di Santorini per esplorare le due isole in libertà.
DOVE DORMIRE
· A Santorini due indirizzi, uno per la zona sud e l’altro per la zona nord, entrambi prenotati su booking:
· MAISON DE LYS, a picco sul mare nei pressi di Akrotiri, stanze con piscina privata e vista spettacolare sulla caldera ( https://www.maisondeslys-santorini.com/).
· ANNIO SANTORINI, a Imerovigli, appartamenti caratteristici con terrazza privata e vista sulla caldera e la roccia di Skaros. Da qui abbiamo assistito al più bel tramonto sull’isola. Valore aggiunto possibilità di usufruire di servizio delivery dal ristorante Elios. ( https://www.anniosantorini.com/).
· A Milos abbiamo alloggiato a PSARAVOLADA, a picco sul mare, in prossimità della spiaggia di Agia Kyriaki. Il complesso ha alloggi in stile cicladico e un ottimo ristorante il “Psaravolada”. Valore aggiunto la gentilezza dello staff (https://psaravolada.gr/). Abbiamo prenotato su booking.
DOVE MANGIARE
· A Santorini due indirizzi, uno per la zona sud/centro e altro per la zona nord:
· PYRGOS RESTAURANT, nel caratteristico borgo di Pyrgos, piatti di pesce rivisitati, vini eccellenti e vista dalla terrazza su tutta l’isola (https://pyrgos-santorini.com/contact/).
· YALOS, beach club sulla costa orientale, accanto al piccolo porticciolo di Exos Gialos: gazebi bianchi, amache, arredi in legno e un’atmosfera da sogno. Provate la zuppa di pesce denominata “kakavia” e accompagnatela con il tipico vino dell’isola l’Assyrtiko (https://www.yalos-santorini.com/).
· A Milos:
· PSARAVOLA RESTAURANT suggestivo ristorante del “Psaravolada Resort”, incastonato nella roccia sopra Agia Kyriaki. Piatti ricercati e vista sul mare. Cocktail e relax ( https://psaravolada.gr/restaurant-milos/).
· TAVERNA THALASSOPETRA proprio sopra Agia Kyriaki dalla cucina casalinga e vista mozzafiato: Provate i calamari fritti, Tzaziki, Moussaka , e la Vlita. (Visitate il loro profilo Instagram).
· MEDUSA una taverna dall’atmosfera autentica nel caratteristico borgo di pescatori di Mandrakia a conduzione familiare sospesa sugli scogli dove assaggiamo il polpo essiccato al sole con vista sulle syrmata, le rocce e la baia (https://medusamilos.gr/en/restaurant-2/); qui non si può prenotare!
· VERINA COCKTAIL & FOOD BAR, per un aperitivo al tramonto; ubicato nel punto più alto di Plaka, a pochi passi dal Belvedere da cui assistere a tramonti indimenticabili (Visitate il loro profilo Instagram).
· ERGINA nel grazioso borgo di Tripiti. Provate la moussaka. Questa Taverna a conduzione familiare serve piatti tradizionali fatti con ingredienti freschi e locali (Visitate il loro profilo Instagram).
· ASTAKAS a Klima: assolutamente imperdibile per una cena a base di pesce freschissimo con i piedi letteralmente nell’acqua mentre il cielo si incendia al tramonto e le syrmata colorano la baia come in un quadro impressionista (visitate il profilo facebook).
· ENALION a Pollonia, per il pesce freschissimo e l’ambiente rilassato di questo borgo marinaro da dove ci si può imbarcare per l’isola di Kimolos.
· SCIROCCO ristorante vulcanico sulla spiaggia di Paleochori dove si cucina con la sabbia rovente (https://siroccomilos.gr/).
COMPRARE
· A Santorini:
o ATLANTIS BOOKS, una delle librerie più belle del mondo, Thera (https://atlantisbooks.org/).
o ASIMIS KOLAITOU ART GALLERY con opere di artisti locali, nei pressi del museo della Thera preistorica, Thera, (https://www.ak-galleries.com/ak-art-gallery-fira).
· A Milos
o VOTSALO per i sandali e vestiti originali ad Adamas (Visitate il loro profilo Instagram).
o KALLIOPI per abiti in lino e cotone naturale a Plaka (https://kalliopi-natural.gr/).
VISITARE
· A Santorini:
o SITO ARCHEOLOGICO DI AKROTIRI: (http://odysseus.culture.gr/h/3/eh351.jsp?obj_id=2410).
o MUSEO DELLA THERA PREISTORICA: (http://odysseus.culture.gr/h/1/eh155.jsp?obj_id=3325).
o ESCURSIONE IN BARCA A NEA KAMENI E PALEA KAMENI (prenotabile con Getyourguide).
· A Milos:
o MUSEO MINERARIO DI ADAMAS: (https://www.milosminingmuseum.com/.
o CATACOMBE E TEATRO ANTICO DI TRIPITI.
o MUSEO ARCHEOLOGICO DI PLAKA: (http://odysseus.culture.gr/h/1/gh151.jsp?obj_id=3300).
o ESCURSIONE IN BARCA LUNGO LA COSTA SUD DA AGIA KYRIAKI FINO A KLEFTICO (prenotabile con Getyourguide).
COSA LEGGERE PRIMA DI PARTIRE
· Un mare di poeti e di eroi. Luoghi, storie e miti dell'Egeo. Ediz. a colori. Autore Giuseppe Zanetto. Editore Mondadori Electa. 31 gennaio 2023. 222 pagine.
· MILOS - L'ISOLA DAI MILLE COLORI: Guida completa dedicata a spiagge, storia, natura selvaggia e sapori autentici Copertina rigida – 20 marzo 2025. Di Gianni Raucci (Autore). 93 pagine.
· SANTORINI, L'ISOLA INCANTATA. Tesori e Meraviglie da Scoprire: Itinerari, sapori e panorami indimenticabili nell'isola più romantica del mondo. Copertina flessibile – 21 dicembre 2024
Di Gianni Raucci (Autore). 89 pagine.
· Guida Grecia di Dove. Giugno 2020. 195 pagine.
· Isole Cicladi Pocket Copertina flessibile – 2 agosto 2024 Lonely Planet. 256 pagine.
· Tre guide molto utili ed interessanti: la prima “Isole della Grecia” - Lonely Planet; la seconda “Isole Greche con Atene e le Cicladi” - The Rough Guide ed infine “Isole Greche e Atene” - Le Routard.
· Recentissimo nella rivista DOVE , RCS editore di Settembre 2025 l’articolo su Santorini “Tornare nel blu”.
· Sulla rivista DOVE, RCS editore di Settembre 2024 l’articolo su Milos “Una perla nel blu”.
MAGGIORI INFO: Ente Nazionale ellenico per il turismo – WEB: www.visitgreece.com;
