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Un giorno al Museo Egizio di Torino

2025-01-22 21:49

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EUROPA, ITALIA,

Un giorno al Museo Egizio di Torino

PIEMONTE - ITALIA

A Torino si trova il Museo Egizio più antico del mondo. Fondato 200 anni fa, nel 1824, dalla famiglia Savoia è ubicato in un magnifico palazzo in centro a soli 10 minuti a piedi dalla Stazione Centrale. All’epoca della nascita del museo c’era una vera e propria mania per l’Egitto. Il Museo Egizio acquistò più di 5000 antichità da Bernardino Dovetti, ufficiale napoleonico di origini torinesi e poi diplomatico francese che portò alla luce molti oggetti di questa antica civiltà. Successivamente nel 1894, un giovane Direttore del Museo, di nome Ernesto Schiapparelli, avviò delle campagne di scavo in Egitto entrando in tombe intatte dove trovò sarcofagi, gioielli e papiri, oggi custoditi nel museo. Percorrendo le sue sale si resta letteralmente a bocca aperta davanti a statue, oggetti di vita quotidiana, sfingi ed amuleti che raccontano 4000 anni di storia. Si tratta di una tappa assolutamente imperdibile.

 

Abbiamo attraversato tutta l’Italia con un treno notturno partendo da Brindisi diretti a Torino Porta Nuova, con arrivo al mattino. Prima di lasciare Torino alla volta della splendida Valle D’Aosta, per un viaggio on the road, abbiamo previsto una tappa al Museo Egizio (facilmente raggiungibile a piedi dalla Stazione), secondo per importanza al mondo solo al Museo Egizio del Cairo. Acquistando i biglietti online “salta fila” in pochi minuti abbiamo avuto accesso al palazzo seicentesco dell’Accademia delle Scienze che ospita il museo. Nelle sue sale, riaperte dopo una lunga ristrutturazione, ci sono più di 6500 reperti in esposizione. È proprio vero, come disse l’egittologo Champollion, che “la strada per Melfi e Tebe passa da Torino”. Lo stesso Champollion, che aveva appena decifrato i geroglifici, quando seppe dell’apertura del Museo si recò qui per esercitarsi con i numerosi papiri ivi presenti. Qui si trova il “libro dei morti” ed il “papiro dello sciopero” che documenta il primo sciopero al mondo degli artigiani del villaggio di “Deir el – Medina”, nei pressi dell'odierna Luxor, durante il periodo di Ramesse III. Nel piano Ipogeo si trova la Mensa Isiaca utilizzata per la prima traduzione dei geroglifici. Al piano terra si incontrano le spettacolari statue della galleria dei Re: davanti alla Statua di Ramesse II l’egittologo Champollion disse: “Questa statua è così bella che me ne sono innamorato”, ci sono poi le statue di Akhenaten e Tuthmosi III. Al primo piano sono custoditi i sarcofagi dell’architetto Kha e di sua moglie Merit (la tomba venne scoperta nel 1906 intatta con le mummie ed il corredo funebre) e la galleria dei Sarcofagi. Si resta affascinati davanti al coperchio del sarcofago di Aset, cantatrice di Amon, realizzato in granito rosa e di suo marito Djehutymes, alto funzionario di Ramesse II. Al secondo piano si trovano invece le tombe degli Ignoti e di Iti e Neferu. Molto bella è la statua raffigurante l’artigiano Pendua e la moglie Nefertari, scolpita nel calcare bianco di Tebe. Gli egizi mummificavano con cura non solo le persone ma anche i loro animali, soprattutto gatti e coccodrilli, qui si trova una sala piena di mummie dei più svariati animali. Altri oggetti molto particolari sono i taccuini egizi, i cosiddetti “ostrakon”, schegge di calcare o terracotta (molto più economici dei papiri) dove gli egizi riproducevano “bozze” di geroglifici e disegni per esercitarsi. Abbiamo visitato il museo in 2 ore che sono letteralmente volate. Lasciato il museo egizio di ritorno verso la Stazione (per noleggiare la macchina che ci avrebbe portato in Valle d’Aosta), abbiamo scelto, per un pranzo veloce, il “Pastificio De Filippis”, dal nome della famiglia che lo ha rilevato nel 1940. Il Pastificio è situato in via Giuseppe Luigi Lagrange ed ha una storia che parte dal 1872, quando il cuoco di Casa Savoia, Domenico Toso, tornò a Torino e aprì proprio qui il suo laboratorio. Deliziosa la pasta fresca fatta a mano: gli agnolotti alla carne di sugo di arrosto ed i ravioli del plin con tartufo e burro, accompagnati con vini locali. C’è una grande varietà di secondi e dolci. Una tappa gustosissima se si capita in questa elegante città, che ha innumerevoli tesori da scoprire.

 

-----INFORMAZIONI PRATICHE-----

 

COME ARRIVARE

Ci sono numerosi voli low-cost che collegano le principali città Italiane a Torino. Noi abbiamo deciso di raggiungerla con un treno notturno, arrivando nel cuore della città, nella Stazione Centrale di Torino Porta Nuova. In 10 minuti a piedi abbiamo raggiunto il Museo Egizio. 

 

DOVE MANGIARE

Assolutamente da provare il Pastificio de Filippis (https://www.pastificiodefilippis.it/) in via Giuseppe Luigi Lagrange a metà strada tra il Museo e la Stazione Centrale. Qui si possono gustare gli agnolotti alla carne di sugo di arrosto più buoni e più antichi di Torino.

 

COSA VISITARE

Tappa imperdibile è il Museo Egizio (https://museoegizio.it/), il più antico del mondo. I biglietti si acquistano online. La visita dura ca 2 ore.

 

LETTURE CONSIGLIATE

Interessante e divertente è “Il giro del Mondo in 12 musei”, di Eva Bensard e Benjamin Chaud, edito da Franco Cosimo Panini. Si tratta di un libro Illustrato e con una sezione dedicata al Museo Egizio. Tra le pagine del libro si scoprono luoghi affascinanti e tesori in giro per il mondo. Scritto dal Direttore del museo egizio Christian Greco, merita una lettura “Alla ricerca di Tutankhamun” che racconta la scoperta archeologica che ha cambiato il mondo. Da portare sempre con sé, infine, la Guida Pocket della Lonely Planet per gli ottimi consigli sulla città.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

 

Fig 1- Mummie di animali; Fig. 2 - Ostrakon della ballerina; Fig 3 - Statua raffigurante l’artigiano Pendua e la moglie Nefertari. Anteprima - Interni del museo.

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